martedì 12 luglio 2011

Ciò che ho scritto di noi



Ciò che ho scritto di noi
Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole
ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
è la tua assenza
quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe
ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.

- Nazim Hikmet

dipinto Olblinski

lunedì 30 maggio 2011

Ricordami di Christina rossetti



CHRISTINA ROSSETTI

Ricordami

Tu ricordami quando sarò andata
lontano, nella terra del silenzio,
né più per mano mi potrai tenere,
né io potrò il saluto ricambiare.

Ricordami anche quando non potrai
giorno per giorno dirmi dei tuoi sogni:
ricorda e basta, perché a me, lo sai,
non giungerà parola né preghiera.

Pure se un po' dovessi tu scordarmi
e dopo ricordare, non dolerti:
perché se tenebra e rovina lasciano

tracce dei miei pensieri del passato,
meglio per te sorridere e scordare
che dal ricordo essere tormentato.

Trad.Silvio Raffo


Autore: C.Rossetti (1830-1894, Londra )Opere: "Il mercato dei folletti e altre poesie", 1862;
"Il viaggio del principe", 1866; "Una rappresentazione
e altre poesie"; "Nuove poesie", 1896.
Note: La melodia dei suoi versi e la nitidezza delle
sue immagini fanno della poetessa inglese uno
degli artisti più rappresentativi dell'Età Vittoriana.

venerdì 11 marzo 2011

8 marzo 2011di e.b.



8 marzo 2011
Mi guardo intorno, è un giorno come gli altri. Non c’è traccia di mimose tra le mani dei passanti, “tantomeno” in quelle delle donne!
Che ti aspettavi? Che sotto il cielo azzurro e un sole splendente qualcosa oggi potesse cambiare?
Solo per via di una Festa…dedicata alle donne?
Le stesse che un tempo, con aria sbarazzina, a mò di rivincita si riunivano tra loro -semel in anno- per dimostrare agli uomini che gioia, divertimento, complicità sono in grado di viverli, anche e meglio fuori di casa!...Semel in anno…
Io oggi mi sento diversa. Ho voglia di danzare. Mi piacerebbe scorgere lo stesso desiderio negli occhi della gente… Niente!
Come ogni giorno, passi frettolosi, strascicati, accorti, si muovono su una pista da ballo conosciuta da sempre… Mi si spegne qualcosa dentro.
Comincio a farmi qualche domanda, più d’una in verità.
Qual è il ruolo della donna in questo Tempo, così confuso e greve di notizie poco confortanti, ripetute dai media in modo incessante, quasi ossessivo?
Uomini e donne, dinanzi ad accadimenti di portata drammatica, nel nostro Paese e in Paesi neanche troppo lontani, sono ugualmente inermi, annullati, rassegnati, depressi, arrabbiati.
Spesso indignati, senza costrutto.
Tutti pensano ai problemi quotidiani, ai figli piccoli che crescono in altre mani- e intanto fanno cento richieste- a quelli più grandi, demotivati, che non trovano lavoro, ai loro anziani che vanno assistiti, ai malanni che non mancano ormai in nessuna famiglia, infine alla stanchezza che li accompagnerà fino a sera, quando le mura domestiche li chiuderanno in una gabbia ove volare rimarrà solo un sogno.
Mi viene incontro con un sorriso, ma un’aria poco convinta, un indiano e mi porge un mazzetto di mimose. Lo guardo e dico:- No, grazie!- Meccanicamente.
Lui però non demorde:- Prendile…te le regalo!
Solo allora mi accorgo che ha al braccio un intero cestino di mimose invendute,e lo “vedo”!
Si chiama Kalid, è pakistano e lavora per terzi. Ha quarant’anni e cerca di cavarsela come può.
Oggi è il giorno delle mimose, andato male!(Per lui e per me?) Scambio qualche parola.
E’ lui che mi consola: - Domani andrà meglio!
Vorrei abbracciarlo.
Gli offro dei soldi, perchè si prenda un caffè. Rifiuta sdegnato, quasi offeso:- E’ un regalo! Auguri!
Sull’asfalto prendono forma le sagome di due gabbiani in volo, alzo lo sguardo e sono già lontani, grandi, possenti, Liberi!
Dopotutto non è un giorno come gli altri!

domenica 20 febbraio 2011

Lettera ad un figlio di R. Kipling


Dedicata ad un Uomo che mi ha indicato con l'esempio e la sua vicinanza l'orizzonte cui volgere lo sguardo...gliene sono grata ogni giorno della vita!
Oggi mio padre festeggerebbe il Suo Compleanno. Io so che Lui ha raggiunto la Sua meta perchè vive e scorre nelle vene dei suoi figli che lo amano incessantemente.
Buon Compleanno Papà!

Lettera ad un figlio

Se puoi vedere distrutto il lavoro di tuttta la tua vita

e senza dire una parola ricominciare,

se puoi perdere i guadagni di cento partite

senza un gesto e senza un sospiro di rammarico,

se puoi essere un amante perfetto

senza che l'amore ti renda pazzo,

se puoi essere forte senza cessare di essere tenero

e sentendoti odiato non odiare, pure lottando e difendendoti.

Se tu sai meditare, osservare, conoscere,

senza essere uno scettico o un demolitore,

sognare senza che il sogno diventi il tuo padrone,

pensare senza essere soltanto un pensatore,

se puoi essere sempre coraggioso e mai imprudente,

se tu sai essere buono e saggio

senza diventare nè moralista, nè pedante.

Se puoi incontrare il Trionfo e la Disfatta

e ricevere i due mentitori con fronte eguale,

se puoi conservare il tuo coraggio e il tuo sangue freddo

quando tutti lo perdono.

Allora i Re, gli Dei, la Fortuna e la Vittoria

saranno per sempre tuoi sommessi schiavi

e, ciò che vale meglio dei Re e della Gloria,

Tu sarai un uomo.

Rudyard Kipling