domenica 28 settembre 2008

La strage degli innocenti

Sono arrabbiata con il governo cinese. Ho boicottato a suo tempo le Olimpiadi di Pechino nell'unico modo consentito, non guardando la tv. Ora arriva dalla Cina l'ultimo scandalo/crimine: il latte in polvere arricchito da "melamina", un prodotto sintetico Killer che ha già causato oltre 60.000 vittime tra i neonati cinesi e non solo, visto che il latte è stato esportato in altri paesi dell'Asia, dell'Africa e presumibilmente in Europa.
Quale valore ha in Cina la vita umana? Nessuno! Non c'è pietà nemmeno per i piccoli, i più indifesi.
Nel 2007, il 10 luglio, fu eseguita la condanna a morte di Zheng Xiaoyou, l'ex capo dell'agenzia governativa per i controlli igienico-sanitari, reo di aver intascato tangenti per aver dato via libera a cibi e medicinali contraffatti. Questa volta chi sarà giustiziato per mostrare al mondo l'immagine di una Cina efficiente che non fa sconti a nessuno?
Io non me la bevo...sono contro la pena di morte, sono contro un paese che se la cava scaricando responsabilità e colpe su singoli individui.
E' ora che i paesi cosiddetti "civili" prendano una posizione nei confronti di un partner commerciale che non rispetta nessuna regola. Mi aspetto il bando dei prodotti cinesi :alimentari e non, mi aspetto che i piccoli cinesi riacquistino il loro diritto alla vita, che possano giocare con giocattoli colorati, ma sicuri, che possano camminare con scarpette prive di sostanze tossiche (notizia dell'ultima ora!).
Io boicotterò la Cina e i suoi partners commerciali (compreso il mio paese) semplicemente non acquistando alcun prodotto cinese! E' poca cosa ma più della Logica del mercato mi sta a cuore la Salute di ogni essere umano.

venerdì 19 settembre 2008

Carlo Marongiu ci ha lasciati...

Carlo Marongiu , ammalato di sla, è deceduto il giorno 17 settembre u.s. nel reparto di rianimazione dell'ospedale San Martino di Oristano.
Avevo avuto notizie di Carlo da una cara amica solo pochi giorni fa, la mia amica mi aveva consigliato la lettura del libro "Pensieri di uno spaventapasseri", dettato da Carlo alla moglie Mirella con il solo movimento degli occhi, con immane fatica.
Carlo si era ammalato nel 1997, data d'inizio del suo calvario che Lui ha percorso con incrollabile Fede e con il sostegno incessante della sua famiglia, dei suoi amici, della popolazione di Narbolia, il paese in cui viveva.
In un passo del libro Carlo dice: " La speranza non deve mai mancare nell'animo del malato e quando si affievolisce bisogna chiedere aiuto perchè il Signore la ravvivi. Non mi piace quando mi dicono che sono una persona speciale o un dono di Dio, tutti lo siamo".
Voglio ricordare queste parole...voglio ricordare la vita di Carlo fatta di sofferenza, ma anche di umiltà e di un grande amore per i più sfortunati, e soprattutto di grande Speranza e straordinario amore per la vita.
Carlo diceva di non essere una persona "speciale", io credo che lo sia stata!
Così come credo che tutti possiamo essere un "dono"di Dio, Carlo ce l'ha testimoniato!
A Mirella, ai figli, a tutti gli amici di Carlo un forte abbraccio, da un'amica che non ha fatto in tempo a manifestare la sua vicinanza.
A Carlo, ora immerso nell'Amore Infinito di Dio, un Grazie dal profondo del cuore!

giovedì 18 settembre 2008

Gridare senza voce

Alcuni hanno ancora la loro voce, molti la stanno perdendo...altri l'hanno già persa!
Sono i malati di SLA (Slerosi Laterale Amiotrofica) una patologia dall'esordio silente, subdolo, che simula altre patologie, finchè non si manifesta in modo inequivocabile: perdi l'uso delle braccia, delle gambe, non mastichi più i cibi perchè non riesci a inghiottire, infine il respiro ti diventa affannoso e non parli più.
La sla ti rende prigioniero del tuo stesso stesso corpo, solo lo sguardo resta vigile, insieme alla consapevolezza di una fine senza scampo.
Non ci sono cure per la sla! La ricerca non trova fondi sufficienti per accelerare i tempi, ed è proprio di questo che c'è bisogno: di fare in fretta!
La sla determina la perdita irrimediabile dei motoneuroni, e cammina (lei sì), implacabile...inesorabile.
Colpisce le sue vittime a caso, giovani e meno giovani, uomini e donne, senza distinzione di censo, mestiere o professione...rende tutti uguali e impotenti, azzera sogni e speranze.
Tocca a noi allora parlare, anzi "gridare", perchè lo Stato non si arrenda, perchè sostenga in modo adeguato i suoi cittadini a condurre, fino alla fine, una vita dignitosa.
La realtà ci mostra cose che non vorremmo vedere: intere famiglie che soffrono e si distruggono nel tentativo di rendere accettabile la vita al loro caro ammalato di sla, nella solitudine di una battaglia che non si potrà vincere.
Ai malati, alle loro famiglie dobbiamo dare una speranza.
"Un uomo senza speranza è un uomo morto!"
Domenica 21 settembre in 40 piazze italiane l' AISLA (www.aisla.it) sarà presente per far conoscere la sla, per sensibilizzare menti e cuori, per raccogliere fondi da destinare alla ricerca.
Se possibile regaliamoci una domenica diversa.

venerdì 12 settembre 2008

Una STELLA nel firmamento della Scuola

Da un bel pò amici maliziosi mi bersagliano di domande, mi provocano perchè mi esprima, senza reticenze, sui recenti provvedimenti e innovazioni(?) che si sono abbattuti sul pianeta Scuola.
Io prendo tempo, mi barcameno, nel tentativo, disperato, di far finta di non capire dove il nuovo governo vuole andare a parare.
Ora però non me la sento più di continuare a "nicchiare"! Ho speso più di metà della mia vita nella scuola elementare: dal 1964 in poi le "riforme" me le sono godute tutte!
Premetto che mi auguro che la riforma Gelmini non vada in porto, anche per un rispetto del valore semantico delle parole...che significa riformare se non trasformare, adeguare a nuove esigenze, modificare uno stato delle cose o un'istituzione per migliorarli?
Le modifiche previste mi fanno ridere (a denti stretti per la rabbia che cerco di contenere), le giudico patetici tentativi di mettere ordine in un disordine che seppure può esserci nella scuola di secondo grado, non è certamente presente nella scuola elementare.
Se qualcosa non funziona nel nostro sistema scolastico le "colpe"vanno cercate altrove.
Vogliamo parlare del ruolo della famiglia, prima agenzia educativa di ogni individuo?
Vogliamo parlare dell'influenza nefasta dei media che propongono, con abile strategia, modelli di sviluppo non più sostenibili?
I ragazzi sono demotivati e ribelli?
Diamo alla Scuola il compito di rimetterli in riga, magari diamogli un bel 5 in condotta, così imparano!
Qualcuno si è chiesto perchè i giovani vivono con disagio la scuola che richiede loro impegno e sacrificio?
Qualcuno si chiede perchè la delinquenza, anche quella giovanile, è in aumento?
Si potrebbe introdurre la pena capitale per certi reati...il taglio delle mani per chi ruba...la lapidazione per gli adulteri...il confino per chi non è d'accordo con la classe dirigente...
Siamo un paese democratico e progressista e certe misure le aborriamo, ma le domande sul perchè il paese va a rotoli non "vogliamo" farcele: non ci conviene!
Noi rimettiamo il grembiule ai nostri alunni, così a scuola potranno sentirsi tutti uguali!
A prescindere dal fatto che alcune scuole di Milano si stanno già attrezzando con la proposta di divise chic...sarà il grembiule che porterà gli alunni ad instaurare relazioni prive di egoismi e distinzioni?
Potrei continuare...spendo solo poche parole (brutta espressione del linguaggio corrente), circa il reintegro della maestra "unica".
Sono stata unica e poi contitolare, come altri prima di me.
Da maestra "tuttologa", io direi "tuttofare", ho gestito le mie classi con grande soddisfazione, ma anche con sacrificio e fatica, con l'introduzione dei moduli ho continuato il mio lavoro con la consueta passione, ma la fatica è rimasta, soprattutto per le difficoltà connesse alla necessità di coordinare obiettivi e interventi con i colleghi del modulo...questo per dire che il mestiere di docente è duro, comunque.
Allora? Ritengo che il ritorno al maestro unico avrebbe un senso solo se le classi comprendessero un numero ridotto di alunni, solo se ogni alunno "diversamente abile" potesse contare sull'insegnante specialista, in tal caso il bambino usufruirebbe dell'insegnamento individualizzato cui ha diritto.
Oggi le scuole sono provviste di laboratori per numerose attività che rendono la Scuola luogo di crescita globale dell'alunno, grazie alla presenza di docenti con professionalità diversificate...che si fa?
Si demoliscono i laboratori, compresi quelli voluti dal ministro Moratti, e si disperdono al vento i docenti che si sono "formati", a spese dello Stato, per il funzionamento degli stessi?
Non sempre si può tornare indietro...ce lo insegna la vita.
Occorre andare avanti cercando di correggere gli errori, ma partendo dalla realtà e con la coscienza a posto!
La mia coscienza mi dice che la Scuola necessita di personale qualificato e aggiornato (seriamente), necessita di maggiori risorse per le strutture e il personale (ancora sottopagato), necessita di un'autonomia faticosamente avviata e mai raggiunta.
Occorre operare tagli...l'Economia è in affanno...ce lo aspettavamo!
Che si proceda ai tagli, si taglino gli sprechi e le operazione di malaffare...nella scuola mancano gli uni e gli altri!
Un paese si giudica dal funzionamento della Scuola, dall'efficienza del suo Servizio Sanitario, dall'impulso che si dà alla Ricerca, dalla vivibilità dei cittadini in termine di acquisizione di diritti (penso alla casa e al lavoro).
Non ho nulla contro il ministro Gelmini come persona, ma molte perplessità sul suo ruolo di "Stella", qui, oggi, nella nostra galassia!

martedì 9 settembre 2008

La quercia caduta di G.Pascoli

Mi affaccio alla finestra e mi rendo conto che per vedere il cielo devo guardare in alto...dove sennò? Ma non sempre è stato così.
Sono cambiata io ed è un'altra la finestra.
C'è stato un tempo nel quale, affacciandomi, vedevo il cielo e sotto la terra, cioè un ampio spazio recintato, per lo più incolto, al centro del quale svettavano, rigogliosi e superbi, due alberi gemelli ai quali io e il mio compagno avevamo anche dato un nome: Castore e Polluce.
Era il tempo in cui davamo i "nomi" alle cose, e spesso anche alle persone, con quel linguaggio esclusivo che si costruisce nella pretesa di poter vivere in un mondo a parte...Noi, e poi gli altri!
Un giorno la recinzione venne divelta, in modo organizzato e scientifico, il campo rasato e ripulito e i nostri alberi abbattuti, senza pietà.
Fu un grande dolore...i rami giacevano a terra con le foglie ancora verdi, i tronchi ridotti a catasta informe in attesa di una pronta rimozione. Si era trattato di un'esecuzione in piena regola!
A lungo ci toccò vedere il triste nuovo spettacolo, ogni tanto qualcuno andava a far provvista di legna e alla fine non ci fu più nulla.
Nel frattempo i "nomi" non li mettevamo già più, usavamo il linguaggio corrente, questo la dice lunga.
Ora dalla finestra vedo un grande complesso residenziale, presto alla base apriranno un supermarket, l'ampio parcheggio per i clienti è già pronto.
Il cielo è decisamente in alto, dov'è giusto che sia.
Stamattina pensando a Castore e Polluce mi è venuta in mente la poesia di Pascoli e mi sono ritrovata a recitarla...(scherzi della memoria?)
A scuola la facevo studiare ai miei alunni che immancabilmente la giudicavano triste, pensavano ai nidi distrutti e al dolore degli uccelli che cercavano invano la loro casa, mentre io, allora, mi sforzavo di stimolare la loro attenzione verso altro...
Volevo che cogliessero il valore degli alberi, l'immensa ricchezza che rappresentano, il loro essere simbolo dell'esistenza umana che dovrebbe compiere il suo ciclo di nascita, crescita e morte, con naturalezza, nel rispetto di una natura amica e pacificata.
Oggi so che il mondo è cambiato, ma ancora mi si stringe il cuore di fronte ad un albero abbattuto!
Ho letto, non ricordo dove, che le poesie sono ali di uccelli che fanno la spola tra terra e cielo e si fermano sugli alberi per riposare.
Credo che valga sempre la pena di cogliere un frullo d'ali...


La quercia caduta

Dov'era l'ombra or sè la quercia spande
morta, nè più coi turbini tenzona.
La gente dice: "Or vedo: era pur grande!"

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: "Or vedo: era pur buona!"

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto...d'una capinera

che cerca un nido che non troverà.

G. Pascoli - Primi Poemetti